I soggetti debitori sono sempre stati visti in maniera abbastanza negativa, a causa di una cultura radicata nel tempo, anche per via di ciò che la storia ci ha insegnato. In realtà chi si trova ad affrontare insoluti non è per forza un criminale, perché la condizione di estrema difficoltà economica che bisogna fronteggiare può derivare da svariate motivazioni.

Il debitore che non paga è destinato a finire sul lastrico e ad essere considerato un fallito. Oggi, per fortuna, certi pregiudizi sono stati superati, grazie anche a determinati interventi legislativi che hanno colmato lacune e apportano interessanti modifiche nel settore dell’insolvenza.

Codice della crisi d’impresa: aspetti generali

In tema di insolvenza erano state emanate tante norme sparse, ma mancava un assetto normativo unico, ovvero un punto di riferimento per tutelare al meglio la posizione delle imprese in forti difficoltà economiche.
A seguito dell’entrata in vigore del codice della crisi e dell insolvenza sarà possibile contrastare e prevenire le condizioni che portano al fallimento.

Del resto le vecchie norme non avevano questa finalità, ma solo lo scopo di liquidare del tutto il patrimonio dell’impresa per soddisfare le pretese dei creditori. Bisogna comunque far presente che l’entrata in vigore del nuovo codice era stata prevista per il 2020, data poi slittata al 15 luglio del 2022.

Più nello specifico, la normativa ha accorpato le prescrizioni racchiuse nella Legge n. 3 del 2012 in tema di sovraindebitamento, apportando di conseguenza svariati cambiamenti, specialmente per ciò che riguarda l’accesso alla procedura in modo da ottenere la definitiva esdebitazione.

Prendere parte alla nuova procedura per cancellare i debiti offre numerosi vantaggi, anche se non tutti i professionisti la consigliano e cercano di trovare soluzioni alternative, come il saldo e stralcio. Quest’ultimo rimedio, in realtà, non ripulisce il debitore, ma si rivela solo un rimedio temporaneo.

Conoscere a fondo le norme del codice della crisi dell’insolvenza vuol dire tutelare ad ampio raggio le aziende che non riescono a saldare le pendenze debitorie, quindi in definitiva salvare le sorti degli imprenditori destinati al fallimento.

Un valido rimedio per le aziende oberate di debiti

Le società che oggi devono fare i conti con i debiti sono più di quelle che si possano immaginare. Le ragioni che portano ad affrontare momenti critici possono essere le più varie, non necessariamente riconducibili alla cattiva gestione. Bisogna infatti considerare che tanti imprenditori il più delle volte devono gestire le pretese dei creditori perché a loro volta non hanno ottenuto il pagamento delle fatture per ordini e commesse.

In circostanze di questo tipo quello che viene innescato è un circolo vizioso dal quale è difficile uscire. Del resto la situazione dell’impresa sarà destinata a peggiorare nel momento in cui si chiede l’aiuto delle banche, ovvero quando vengono accordati prestiti che diventano complicati da restituire con il pagamento delle rate periodiche.

Lungo questa prospettiva il nuovo codice che disciplina la crisi dell’insolvenza si rivela una valida soluzione, perché permette di accedere alla procedura per la definitiva cancellazione dei debiti. Basta leggere le numerose testimonianze che si trovano online per capire quanto queste norme siano efficaci e possano davvero cambiare il destino degli imprenditori in cattive acque.

In conclusione

Affidarsi a un vero esperto in materia di crisi dell’insolvenza vuol dire scrivere una nuova pagina per la propria attività commerciale che non riesce più a registrare certi introiti al fine di pagare tutte le pendenze. Bisogna comunque far presente che non tutti i professionisti conoscono a fondo la normativa in vigore, per questo è fondamentale rivolgersi a chi vanta una lunga esperienza e si tiene costantemente aggiornato sulle ultime novità normative. In questa maniera sarà possibile ottenere ampia assistenza durante tutte la fasi della procedura e ripulirsi dai debiti accumulati nel tempo.

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